Il mare di Rimini è vivo e sano. E vi spiego il perché - Bonizzato
Data: Sabato, 14 luglio @ 11:43:20 CEST

La Voce di Romagna, 9 luglio 2012

Giuliano Bonizzato

I nostri turisti, frastornati da una sorta di terrorismo coprofobico dell’informazione,  sono ormai giunti al punto di confondere l’intorbidamento dell’acqua dovuto alla “microalga da depuratore”, con gli escrementi che vengono scaricati in mare durante i temporali. Il bello è che la disinformazione parte spesso proprio da chi dovrebbe “far opinione”. E’ apparso recentemente sulla Voce un articolo, scritto da persona intelligente, colta e da me stimatissima, che, proprio per questo, mi ha fatto ancor più imbufalire. E siccome il mio amico scrive sempre  in perfetta buona fede, la conclusione che ne traggo è una sola. Che lui, (come la maggior parte dei riminesi purtroppo!) del nostro mare non ha capito un accidente… State a sentire: “Il mare di Rimini è ormai morto, definitivamente e irremissibilmente morto e sepolto (!) e con lui anche il turismo balneare…E questo è successo “dopo quarant’anni di merda in mareche per ritornare allo status quo ante,dove poter immergersi senza rischiare l’infezione (sic!) di anni ce ne vorranno il doppio”. Considerazioni apocalittiche, esiziali, quelle sì, per il nostro turismo balneare, originate semplicemente dal fatto che il nostro opinionista, dopo essersi immerso con le pinne il fucile e gli occhiali nelle celestiali acque delle Antille, ha poi eseguito un confronto con il Mare Nostrum, sottocosta, constatando che in quel momento era talmente torbido da non permettergli di vedere a pochi centimetri dal naso. Ma dai! Intanto è evidente che tu hai  snobbato, sino all’altro ieri, i nostri fondali, che spesso, sottocosta, sono torbidi, per circostanze dovute a svariati fattori, uno dei quali rappresentato in particolar modo dalla quantità d’acqua dolce sparata dal nostro depuratore.  Fattori  che però con la cacca hanno nulla a che vedere. Io, che abitando a cento metri di distanza, nel mio mare ci nuoto quasi tutti i giorni, e spesso la mattina presto, prima di andare in studio o in Tribunale, posso anche assicurarti che, a metà giugno, grazie allo scarso afflusso di villeggianti, non solo l’acqua di Marina Centro era limpidissima, ma che, addirittura verso riva, stazionavano branchi di cefali lunghi più di un palmo. E a proposito di mare morto e sepolto, Ti consiglio di immergerti in un posticino fantastico soprannominato “Le Piramidi” dove troverai da divertirti - senza fucile- in mezzo a nugoli di corvine, cefali spigole, branzini, dentici nel blu e passere, capponi, pagelle,  balestre, triglie, paguri seppie e tanto altro ancora, sul fondo. Il bello è che sarebbe sufficiente, perché anche tu possa renderti conto della incredibile ricchezza della fauna marina adriatica, affondare a trecento metri  dalla battigia dei semplici sacchi di sabbia, come hanno fatto a Riccione, ricreando, anche a Rimini, un ecosistema analogo. Ma vallo a spiegare a chi, a Palazzo Garampi, ha fatto di tutto sinora per rendere il nostro mare sempre meno divertente, a partire dall’abolizione dei trampolini…
Informazione, dunque.  Consistente anche  nell’illustrare l’assoluta funzionalità ed efficacia dei nostri modernissimi impianti di depurazione nel rispetto di una normativa italiana assai più severa e restrittiva di quella della Comunità europea, per quanto riguarda la presenza, in percentuale, di coliformi fecali. I quali, quando la cacca va in mare, vengono comunque eliminati dalla sua naturale salinità, nel giro di ventiquattro ore. Il nostro mare non è morto. E’ vivo e sano. Te lo dice chi si è battuto per dieci anni a fianco degli amici della meritoria Associazione Basta Merda in Mare, sia collaborando con una monografia giuridica a una loro pubblicazione, sia con una ventina di articoli, che potrai – se ne hai voglia - reperire facilmente in rete, digitando su Google il mio cognome abbinato alla parola “mare”. Ciao!







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