Omertà, censura e intimidazione - feb 04
Data: Martedì, 09 dicembre @ 21:37:54 CET
LA VOCE DI ROMAGNA 26/02/2004

Su questi pilastri l'amministrazione e le categorie economiche legate al turismo basano la falsa immagine che Rimini vuole dare di se.
Omertà perché sono decenni che si denuncia una situazione ambientale costiera e marina che rasenta l'attentato pubblico alla salute dei cittadini, tantoche già in passato alcuni cittadini hanno intentato su questo una causa al sindaco di Rimini dell'epoca.
Denuncia quella degli scarichi fognari a mare (ma che effettivamente vengono fatti direttamente sulla spiaggia) che da sempre trova concordi amministratori, bagnini e albergatori nel considerarla un problematica di cui interessarsi il meno possibile e tanto meno parlarne per risolverla e trovare risorse. Interventi al minimo e solo legati a momenti di disperata emergenza. Interventi solo di facciata riverniciando cabine, alberghi e nuovi arredi ma poi nascondendo la merda delle nostre fogne sotto la sabbia delle nostre spiagge. Inoltre vorrei ricordare che solo pochi mesi fa l'associazione dei vongolari ha denunciato che il settore è in ginocchio a causa delle cattive condizioni dell'acqua, minacciano azioni eclatanti nella denuncia dell'inquinamento marino.
Quasi tutti le indagini sul turismo riminise indicano la qualità del mare, dell'aria e la viabilità come elemento negativo alla presenza in riviera. Ciò dimostra che anche i non riminesi sanno. Ma ben ci guardiamo di mettere questi punti come prioritari nella agenda politica degli interventi. Si ripete da sempre che le risorse da trovare per risolvere il problema sono molto ingenti o che il problema non è risolvibile (ingigantendolo sempre più), e contemporaneamente si autorizza la cresciuta urbana parassitaria sulle già insufficienti infrastrutture esistenti. Crescita urbana parassitaria come è parassitario il rapporto che le nostre categorie economiche hanno con il territorio, succhiarlo senza contribuire in alcun modo nella riqualificazione dell'ambiente urbano. Ora che questi struzzi di amministratori e associazioni si ergano a difensori dell'immagine deturpata della città sarebbe da considerare cosa comica se non fosse tragica.
Sono molto felice che diversi professori della provincia hanno sottoscritto un documento dove si denuncia il clima di intimidazione alla libertà di espressione. Clima fomentato dagli stessi soggetti politici e associativi che per primi sono responsabili del sacco della nostra costa in quanto per compito o per interesse ne dovevano esse innanzitutto custodi. Gli stessi che si vedono scoperti e che cercano ora con ogni mezzo di scaricare le responsabilità, del disastro urbano (riminizzazione) e ambientale della città che hanno costruito, su quanti si limitano a raccontare una situazione di fatto ormai esistente.
Da 'cancellare' e denunciare per richiesta di danni, non all'immagine della città ma a Rimini, non sono certo gli autori del libro di testo ma quegli amministratori che ci hanno portato a questi problemi.
Quella descrizione di Rimini presentata sul libro di testo rispecchia molto bene la nostra realtà; potrei serenamente utilizzarla per descrivere la mia città ad un amico con una ulteriore triste appunto che mi piacerebbe invece poter omettere: "che la direzione dello sviluppo riminese e ben lontano da prendere una strada diversa da quella descritta e che è tuttora seguita".
Ovviamente senza che nessuno degli scandalizzati e offesi dalle parole scritte faccia concretamente alcunché almeno per iniziare a poter cancellare con i fatti la parte del pensiero virgolettato che non solo vorrei omette ma che vorrei poter sostituire con: "come città stiamo a grandi passi riqualificando il nostro ambiente urbano e possiamo essere indicati come esempio di riqualificazione di un territorio considerato una volta morto e privo di qualità naturali".

Ivan Innocenti
Presidente Comitato Basata Merda In Mare







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