Come si fa a non urlarlo dalle finestre? - mar 07
Data: Mercoledì, 10 dicembre @ 14:15:56 CET

La Voce di Romagna, 19 mar 07

di Giuliano Bonizzato

L'amico Ing. Luciano Gorini, già glorioso Presidente dell'Azienda di Soggiorno di Rimini, dopo avermi ringraziato per la mia ultima Cronaca Malatestiana "E' giunta l'ora di affacciarsi alle finestre", in cui l'ho affettuosamente citato, mi ha voluto anche ricordare che, ai suoi tempi, "le nostre debolezze non venivano propagate" tant'è che quando il depuratore era ancora di là da venire, le lettere di protesta dei turisti circa le condizioni igieniche del mare venivano lette in Consiglio Comunale… a porte chiuse. E mi rammenta ancora, giustamente, che, proprio in virtù del depuratore inaugurato ai tempi della sua dirigenza e successivamente ampliato e perfezionato, riceviamo spesso la bandiera blu per la qualità del nostro mare.
Che l'acqua sottocosta sia quasi potabile grazie a sistemi che riducono il numero di colibacilli fecali per millilitro dieci volte al di sotto del minimo previsto dalla normativa Cee, è un dato di fatto da me spesso sottolineato. Così come è un dato di fatto, per quanto attiene invece la trasparenza delle acque, che la stessa normativa sia stata, di deroga in deroga, disattesa, proprio a causa del frequente proliferare delle micro-alghe causato dall'eccesso di nitrati e fosfati portati dallo stesso depuratore sui nostri bassi fondali, micro-alghe esplodono improvvisamente in concomitanza con il caldo, il mare calmo e l'afflusso massimo di turisti che comporta una enorme gittata di acqua depurata nei primi centocinquanta metri dalla riva. Ora, come ho già avuto occasione di ricordare, la soluzione del problema, che si presenta, spesso e soprattutto da fine luglio a metà agosto, è stata già a suo tempo avanzata dagli agronomi, prevista da un approfondito studio dell'Idroser, confermata da un agguerrito stuolo di Professori Universitari, e auspicata dall'illustre prof. Piccinetti Direttore dell'Istituto di microbiologia marina di Fano. Si tratta, semplicemente, di deviare, da metà luglio a metà agosto, le acque del nostro depuratore, mandandola a fertilizzare i campi assetatissimi del nostro entroterra anziché a nutrire la antiestetica microflora sottocosta. E vengo al punto. Come si fa, caro Luciano, "a non propagare" come suggerisci Tu certe cose quando, dall'altra parte, si sostiene (per rifiutare questo semplice progetto che ci restituirebbe il mare fantastico della nostra infanzia, azzurro, trasparente, e con i cavallucci marini) che i "reflui sono patogeni e danneggerebbero le culture" mentre il Canale Emiliano-Romagnolo che trasporta l'acqua del Po sarebbe, guarda un po', la manna caduta dal cielo? E come si fa a proporre di scaricare il fiume in piena del depuratore, "qualche centinaio di metri più in là", soluzione senz'altro auspicabile per il profondissimo Mar Tirreno ma del tutto inutilizzabile nel bassissimo Adriatico?
E per venire al secondo problema , quello degli sfioratori che vanno in tilt in seguito a piogge di una certa intensità, come si fa, caro Luciano, a non affacciarsi alla finestra gridando il proprio sdegno, sentendo affermare dall'attuale Direttore dell'Hera, che i quattrocentotrentasei chilometri di fognatura mista che si intrecciano nel sottosuolo Riminese, rappresentano una realtà "non più modificabile" quando, al contrario, le doppie condutture potevano, dovevano e possono essere predisposte contestualmente al periodico rifacimento del manto stradale e questo non è stato fatto neppure sei anni fa quando si è messa mano al Centro Storico?
Basta. Dopo questo doppio urletto, prometto di starmene zitto per tutta la stagione. Con un affettuoso abbraccio al mio vecchio, caro Amico, simbolo di una generazione di gente per bene, appassionata e competente, che ha fatto davvero grande il nostro Turismo.







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