A rischio un Kilometro di costa (Gabriele Bernardi) - mar 09
Data: Martedì, 03 marzo @ 12:56:09 CET

La Voce di Romagna, 1 marzo 2008

di Gabriele Bernardi

La nuova normativa europea sulla balneazione preoccupa non poco la città ,operatori turistici in primis che hanno ben in mente l'attuale qualità ambientale del nostro mare in prossimità della costa.
Le acque dell'alto adriatico sono in deroga dagli anni '70, ma non si e' fatto mai niente per migliorare la situazione, anzi. Questa direttiva mette a rischio l'economia di tutta la costa riminese che e' disseminata di scarichi a mare. Si devono intraprendere al più presto quegli interventi strutturali di separazione e riutilizzo delle acque che ormai tutti hanno capito essere una priorità discriminante senza la quale non può partire nessun tipo di riqualificazione. Non si può pensare ad una città nuova e moderna che mette la sua merda sotto il tappeto. Vietare la balneazione per 50 metri a nord e a sud di ogni scarico vuole dire interdire più di un chilometro di costa. Ad oggi la situazione di Rimini nord, vista la presenza delle scogliere è la più drammatica,non possiamo attendere oltre. In tempo di elezioni,che e' notoriamente l'unico periodo in cui i politici ci sentono,servirebbero scelte forti. Il nuovo P.r.g. delle fogne non risolve nulla, non dà le risposte necessarie, è ora che la classe dirigente di questa città se ne faccia una ragione, invece di proporlo come la soluzione del futuro, perché se davvero si cominciano a chiudere alla balneazione dei tratti di costa (e se le analisi si fanno durante o subito dopo un acquazzone è certo il superamento dei limiti) la nostra economia va a picco e con lei chi ha sbagliato le scelte strategiche e non ha avuto il coraggio di ritornare sui propri passi. Che qualcuno dal Palazzo batta un colpo.







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